Ricevere un’identificazione di plusdotazione non significa semplicemente ottenere un numero o un profilo cognitivo; significa dare un nome a una complessità che, a volte, può far sentire estranei o “troppo”. È un atto di chiarezza che permette di guardare alla propria storia, o a quella dei propri figli, con lenti nuove e più gentili.

In questa pagina ho raccolto i pensieri di chi ha intrapreso il percorso psicodiagnostico nel mio studio. Leggere i loro racconti può aiutarti a comprendere come una valutazione accurata possa diventare il punto di partenza per una maggiore consapevolezza, per trovare strategie più efficaci o, semplicemente, per iniziare a sentirsi finalmente compresi nel proprio modo unico di funzionare.

La complessità della doppia eccezionalità (2e)

Saper fare collegamenti complessi e, allo stesso tempo, dimenticare le chiavi di casa. Avere una profonda sensibilità empatica e, contemporaneamente, sentirsi esausti dopo una breve interazione sociale. Molti adulti che arrivano alla consulenza si sentono frammentati: da un lato percepiscono una grande rapidità di pensiero, dall’altro si scontrano con fatiche che sembrano contraddirla, come la disorganizzazione dell’ADHD o il sovraccarico sensoriale tipico di tratti autistici più marcati.

Quando la plusdotazione convive con un funzionamento ADHD (Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività/Impulsività), autistico o con un DSA (Disturbo specifico dell’apprendimento), ci troviamo di fronte alla “doppia eccezionalità”. In questi casi, il potenziale cognitivo spesso maschera le difficoltà, oppure le fatiche rendono invisibile il talento. Questo costante gioco di equilibri può portare a un senso di frustrazione o a una stanchezza cronica che non trova spiegazione.

Nel mio approccio psicodiagnostico, non cerco solo singoli tratti, ma osservo come questi elementi si intrecciano tra loro. Capire questa dinamica è il primo passo per smettere di colpevolizzarsi e iniziare finalmente a valorizzare la propria unicità.

Di seguito riporto le recensioni di alcune persone che hanno vissuto questi contrasti o si sono riconosciuti in profili di funzionamento neurodivergenti, completando un percorso psicologico con me e che hanno gentilmente condiviso la loro esperienza su Guida Psicologi e nel profilo dell’attività su Google.

Ho pensato di dividere le recensioni in sezioni per aiutarti a capire come ti posso aiutare e a trasmetterti il valore terapeutico e trasformativo di un percorso psicodiagnostico.

La chiave per comprendere il proprio funzionamento

In questa sezione, le testimonianze mettono in luce come il percorso permetta di dare finalmente un senso a una vita passata a sentirsi “diversi” o fuori posto, giungere a nuove consapevolezze e ricostruire la propria storia, acquisendo una nuova serenità, comprendendo che non è mai troppo tardi per riscoprirsi.

  • “Ho sempre pensato di ‘funzionare in modo diverso’ rispetto alla gente ‘normale’, mi sono sentita in difetto per tanti anni. Solo ora ho deciso di rivolgermi alla Dott.ssa Rimondi per avere una diagnosi e poter così capirmi meglio ed affrontare la vita con strumenti diversi. È un investimento su se stessi che beneficia ogni sfera della vita.” (V. P.)

  • “Dopo anni passati a sentirmi ‘diversa’ ora, grazie a lei, ho finalmente la chiave per iniziare a comprendere il mio funzionamento. Il percorso è stato fondamentale per acquisire consapevolezza e accettare le proprie necessità, che possono essere diverse dalla media, ma non per questo sbagliate.” (C. F.)

  • “Ho potuto collegare i puntini di tanti elementi che fino a quel momento mi sembravano slegati, dissipando il timore del malfunzionamento e tracciando un disegno di senso compiuto. La dottoressa ha centrato i punti salienti del mio funzionamento psichico, sia cognitivo che emotivo.” (A. B.)

  • “Avere un riconoscimento di plusdotazione a cinquantasette anni richiede una ‘digestione’ e una ‘rimessa in ordine’. Se dovessi condensare in un paio di parole il percorso fatto con Romina, direi Gratitudine e Serenità. È l’inizio di altre scoperte e di nuove possibilità.” (R. G.)

  • “Il percorso mi ha aiutata a riconciliarmi con domande rimaste aperte dall’adolescenza. Ora so che le mie particolarità non determinano ‘chi sono’, ma sono il modo in cui mi muovo nel mondo. Da qui in poi posso scegliere come regolare queste strategie per il mio benessere.” (S. M.)

Valutazione e supporto per la doppia eccezionalità

Le testimonianze di chi ha cercato risposte specifiche sulla doppia eccezionalità, per cercare di comprendere come risorse e limiti si intersecano in questi profili

  • “Mi sono rivolto alla dottoressa Romina Rimondi per svolgere il percorso di valutazione per ADHD e plusdotazione. La cosa che mi ha soddisfatto di più è stata la grande preparazione che ha mostrato e la restituzione dei risultati, entrando in dettagli tecnici spiegandoli però sempre con grande chiarezza.” (A. C.)
  • “Mi sono rivolta alla Dott.ssa Rimondi perché stavo affrontando un periodo di particolare stress e pensavo di avere l’ADHD e volevo una diagnosi per capire come funziona la mia mente e come sfruttarla al meglio. Mi ha accompagnata con professionalità ed empatia, offrendo appoggio anche dopo la diagnosi.” (V. P.)

Il mio approccio

Il percorso psicodiagnostico è basato su una relazione terapeutica, un luogo sicuro e accogliente dove essere finalmente se stessi e raccontarsi per comprendersi meglio.

  • “Mi capitava di dovermi ‘mascherare’ per adattarmi agli altri, fingendomi più semplice di quanto io sia realmente. Durante gli incontri mi sono sentito compreso, ascoltato e stimolato. Oggi so che non tapperò più il mio potenziale: ho ritrovato la fiducia per coltivarlo pienamente.” (A. M.)

  • “Fin dal primo incontro, grazie al suo approccio gentile e profondamente umano, mi sono sentita messa subito a mio agio. Ho apprezzato la capacità di ascoltare con attenzione, senza mai esprimere giudizi, trasmettendo disponibilità e comprensione.” (M. N.)

  • “La sua dolcezza e la sua capacità di spiegare con chiarezza ogni passaggio mi hanno permesso di affrontare un momento delicato con serenità e fiducia. Mi sono sentita accolta, ascoltata e compresa senza mai essere giudicata.” (R. V.)

  • “Professionale e molto precisa: non le sfugge nulla di ciò che possa rivelarsi importante. Investe tutto il tempo necessario per la completezza del quadro clinico. Comunica un senso di tranquillità e benessere.” (C. B.)

Supporto per l’infanzia e la famiglia

Alcune testimonianze sui percorsi di valutazione per i più piccoli, a cui riservo sempre un ruolo di primo piano nel processo di valutazione e una restituzione dei risultati adatta al loro linguaggio e alla loro curiosità.

  • “Professionale e competente, una Dottoressa che è riuscita ad entrare subito in comunicazione con mio figlio; dotata di forte empatia. Nonostante la distanza, non avrei potuto scegliere di meglio per noi e per il nostro bambino.” (V. P.)

  • “Capace di accogliere sia le emozioni dei più grandi che le curiosità dei più piccoli. È stata una vera fortuna aver intrapreso un percorso con lei e sarà certamente un punto di riferimento anche per il futuro.” (A. S.)

Strumenti concreti per la vita quotidiana

Cosa resta dopo la valutazione? Alcune testimonianze.

  • “Ho trovato risposte a domande che mi ero fatta per tanto tempo e spunti per imparare a conoscermi meglio e per rispondere in modo più adeguato ai miei bisogni.” (E. R.)

  • “Grazie all’aiuto della Dott.ssa Rimondi sono riuscito a riprendere il controllo degli aspetti della mia vita governati dalla plusdotazione, a beneficio della mia produttività e soprattutto del mio sonno, che da anni era inquieto.” (L. M.)

  • “Si è rivelata tempestiva e molto chiara. Finita la valutazione, si è resa disponibile per rispondere a ulteriori domande, comunicare con altri professionisti o supportarmi se dovessero sorgere problemi.” (A. A.)

Desidero esprimere la mia sincera gratitudine a coloro che hanno dedicato il loro tempo e la loro attenzione per lasciare una testimonianza del percorso intrapreso, scegliendo accuratamente le parole per comunicare un’esperienza che può essere stata complessa, delicata e profondamente personale.

Ogni storia qui riportata è stata pubblicata previa autorizzazione, proteggendo l’identità e l’intimità di ogni persona

Il percorso di scoperta: come lavoreremo insieme

La valutazione non è un semplice momento d’esame, ma un processo di conoscenza approfondita che si articola in tappe pensate per accogliere la complessità della persona.

  1. Colloquio conoscitivo e anamnestico
    È il nostro primo incontro. Ci prendiamo il tempo per accogliere la tua storia o quella di tuo figlio, definendo insieme i motivi che spingono verso la valutazione e gli obiettivi che desideriamo raggiungere.

  2. Somministrazione dei test (Fase clinica)
    Questa fase prevede uno o più incontri dedicati alla valutazione cognitiva ed emotiva attraverso strumenti standardizzati. Il mio approccio è volto a creare un clima di gioco (per i più piccoli) o di serena collaborazione, riducendo al minimo lo stress da prestazione.

  3. Elaborazione e analisi dei dati
    Dopo gli incontri, mi dedico all’analisi qualitativa e quantitativa di quanto emerso. Non guardo solo ai punteggi, ma al modo in cui la persona si relaziona con il compito e con le proprie emozioni.

  4. Colloquio di restituzione e consegna della relazione
    È il momento più importante del percorso. Ti restituisco una fotografia chiara e dettagliata del funzionamento emerso, traducendo i dati tecnici in suggerimenti pratici per la vita quotidiana, la scuola o il lavoro.

Domande frequenti sui percorsi valutativi per neurodivergenza

  • A cosa serve una diagnosi in età adulta?
    Molti adulti arrivano alla valutazione dopo una vita passata a sentirsi “diversi” o faticando per adattarsi a standard non pensati per loro. Una valutazione non serve a mettere un’etichetta che limita, ma a fornire una bussola. Permette di rileggere la propria storia con maggiore autocompassione, trovare strategie per la gestione del quotidiano e migliorare la qualità della vita lavorativa e relazionale.

  • È possibile che io abbia sia la Plusdotazione che l’ADHD o l’Autismo? Assolutamente sì. Questa condizione è definita “doppia eccezionalità”. Spesso il lato cognitivo brillante può aver mascherato (masking) le difficoltà legate all’attenzione o alle interazioni sociali per anni, portando però a un grande esaurimento energetico. Il mio percorso psicodiagnostico indaga proprio queste intersezioni per restituirti un profilo fedele alla tua complessità.

  • Cosa succede se il risultato del test non conferma i miei sospetti?
    La valutazione è un percorso di conoscenza, non un esame da superare. Qualunque sia l’esito, i dati emersi ci aiuteranno a capire come funzioni e perché provi determinate fatiche. L’obiettivo è darti risposte concrete e indicazioni su come procedere per stare meglio, indipendentemente dal nome che daremo al tuo funzionamento.

  • Quanto dura il percorso e quanto è impegnativo?
    Il percorso è strutturato per essere accurato ma sostenibile. Generalmente si articola in 4 o 5 incontri. So che per una persona con ADHD o Autismo l’ambiente e la durata possono essere fonti di stress: per questo motivo, organizzo le sessioni in modo da garantire pause e un ambiente sensoriale confortevole.

Informazioni pratiche sul percorso

  • Modalità: La valutazione può essere svolta in presenza presso il mio studio oppure, per alcune fasi del colloquio clinico, attraverso modalità online. La somministrazione di alcuni test diagnostici specifici richiede necessariamente l’incontro dal vivo per garantire l’accuratezza dei risultati.

  • Investimento: Il costo del percorso è definito in base alla complessità della valutazione e al numero di incontri necessari. Riceverai un preventivo dettagliato durante il primo colloquio conoscitivo, che includerà tutte le fasi, dalla somministrazione dei test alla relazione finale.

  • Durata: Solitamente il percorso si completa in un arco di tempo che va dalle 4 alle 6 settimane, per permettere una corretta elaborazione dei dati e dei vissuti emersi.

  • Scopri di più sui costi e logistica

Ogni percorso inizia con un piccolo passo, lo stesso che hanno compiuto le persone di cui hai appena letto le storie. Se senti che è arrivato il momento di dare spazio alla tua voce e di iniziare a scrivere il tuo capitolo di cambiamento, io sono qui per ascoltarti. Possiamo capire insieme, senza impegno, come trasformare i tuoi dubbi in un nuovo punto di partenza.
Comprendere il proprio funzionamento cognitivo ed emotivo è infatti il primo passo per valorizzarlo.

Se desideri informazioni su come si svolge il percorso di valutazione della plusdotazione o vuoi fissare un primo colloquio conoscitivo, sono qui per guidarti in questa scoperta.

 

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